Dott. Gennaro Fiore

Medico-Chirurgo - Psicologo Clinico e Psicoterapeuta

CHI SONO  ( curriculum vitae e professionale )

 

..."non temere i cambiamenti"

perchè persone e cose

hanno un proprio ciclo vitale,

un inizio, una durata, una funzione:

anche le perdite e i distacchi

sono "trasformazioni"...

dalla poesia "3 regole tra bene e male" - G. Fiore

 

Nato a Napoli il 24/04/1947, dopo la maturità classica ho studiato medicina e mi sono laureato in Medicina e Chirurgia il  22/11/1974 con voti 106/110 presso l’Università di Napoli. Dopo   questa laurea e dopo qualche anno di pratica professionale come medico generico,  ho  conseguito, presso la stessa Università, il 30/06/1977, la specializzazione in Semeiotica e Diagnostica di Laboratorio con voti 50/50 e poi, il 6/5/1982, quella in Microbiologia con voti 65/70.

Il 1/04/1977 sono stato assunto presso  il Laboratorio di Analisi dell’Ospedale “Maria SS. Addolorata “ di Eboli  (SA) ove ho prestato servizio ininterrotto fino al 1/04/2006, anno in cui mi   sono pensionato nel  ruolo funzionale di aiuto pur avendo conseguito nel 1989 l’idoneità nazionale a primario di Laboratorio di Analisi Chimico-Cliniche e Microbiologia con voti 89/100.

 

Nel 1983 un grave lutto mi ha temporaneamente prostrato e destabilizzato spingendomi  poi  a riflettere su me stesso, sui miei comportamenti e su quelli degli altri, a partire dalla mia famiglia di origine sicchè mi sono incuriosito e avvicinato, sia pure in modo informale, allo studio della Psicologia dal momento che in precedenza avevo  letto solo i libri di scuola e quelli di medicina. Questa nuova bellissima materia, la psicologia,  mi ha sempre più appassionato facendomi capire quanto la sola cultura e  formazione medica  non riesca a  dare risposte a problemi esistenziali e relazionali. Pertanto dopo alcuni anni e molti dubbi derivanti dal mio contesto reale di vita non più tipico del giovane studente universitario, ho deciso, alla soglia dei quaranta anni, di iscrivermi alla facoltà di Psicologia  dell’Università “ La Sapienza “ di Roma per poter dare sostanza e dignità al mio crescente interesse per la psicologia.  I  notevoli impegni familiari e lavorativi  non mi hanno consentito in questa fase della   vita un percorso di studi veloce e regolare, comunque il 3/12/2001, a coronamento dell’impegno e dello sforzo profuso, ho conseguito questa seconda laurea  (indirizzo clinico e di comunità) discutendo una tesi su “ identità e disturbi di identità di genere in adolescenza e poi, dopo il tirocinio pratico della durata di un anno presso il centro di recupero per tossicodipendenti “ La Tenda “ di Salerno, mi sono abilitato all’esercizio della professione  (iscrizione n. 2010 sez. A dell’Albo dell’Ordine degli Psicologi della regione Campania).

Volendomi dedicare con professionalità al trattamento dei pazienti con  psicopatologie varie mi sono iscritto nel 2004 alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Strutturale Integrata presso la S.I.P.I. di Casoria (NA) regolarmente riconosciuta dal M.I.U.R. Durante questo periodo ho fatto un percorso di psicoterapia personale come previsto dall’ordinamento di questa Scuola ed un altro tirocinio quadriennale presso l’I.S.E.S. di Eboli  ( Istituto di Educazione Sociale – sezione medico psico-pedagogica ) conseguendo nel 2008 il titolo di Psicoterapeuta e l’abilitazione all’esercizio della psicoterapia ai sensi dell’art. 3 L. 56/89.

Nel corso della mia attività professionale ho partecipato a molti  convegni e seminari sia di interesse medico che psicologico.

Ai pazienti con problemi psicologici cerco di trasmettere  tutto ciò che ho appreso dagli eventi della mia vita personale  e dagli studi che ho fatto ma dai pazienti stessi  ho anche imparato e continuo ad imparare molto,  incluso, purtroppo,  il fatto che a volte vi può essere un loro “drop-out“ tanto inopportuno quanto improvviso magari proprio quando la terapia è ad una svolta e si è sul punto di  passare  dal “ modello parlato “ al “ modello agìto “. E’ ovvio infatti che il terapista, per quanto bravo, può solo educare, sostenere e  fare un po’ di luce su un  percorso buio e accidentato come è ovvio che può aiutare solo quei pazienti che vogliono essere aiutati, che non ripongono nella psicoterapia aspettative magiche con l’idea di una delega totale e che hanno l’umiltà di affidarsi e la pazienza di fare un percorso di durata adeguata che a mio avviso non dovrebbe essere  inferiore ad un anno  (con sedute a cadenza settimanale) per ottenere miglioramenti stabili.

Con la presa in carico, il terapista lavora allargando la consapevolezza e l’orizzonte del paziente  ma è solo quest’ultimo poi che, dopo gli insight, eseguendo i “ compiti a casa “ ( homeworks ) assegnati,   deve scegliere di affrontare (anziché evitare)  gli ostacoli e le difficoltà, sia pure con l’aiuto e l’incoraggiamento del primo, perché, a mio avviso, questo è  il miglior modo per far crescere l’autostima e  innescare  così un circolo virtuoso che sostituisca gradualmente quello vizioso di molte patologie. Gli homeworks rappresentano “ lo zoccolo duro “ della psicoterapia ma vengono calibrati su misura per ogni paziente a seconda della fase in cui si trova e delle capacità che progressivamente acquisisce  e devono essere né troppo facili da risultare inutili né troppo difficili da indurre inibizione, rifiuto o  “ dimenticanze “.

 Ritengo che ci sia, specie in questi ultimi tempi in cui la vita è diventata per tutti più faticosa e complicata, un grande bisogno di psicoterapia. Purtroppo  la domanda è ancora relativamente scarsa e, specie nei piccoli centri urbani come quello in cui vivo, persistono forti pregiudizi per cui la richiesta di aiuto psicologico è spesso erroneamente stigmatizzata e vissuta come ferita narcisistica se non addirittura come indicatore di patologia mentale grave da nascondere a se stessi prima ancora che agli altri ignorando che anche la psicoterapia è scienza, sia pure scienza dell’umano.

  Nel tempo libero coltivo l’hobby della pittura e della poesia ispirandomi prevalentemente a quelle immagini e vissuti onirici che maggiormente mi restano impressi nella memoria ; cerco in tale particolare modo di dare spazio e rilievo anche al  mondo interiore e inconscio che pure può essere  ricco di insegnamenti e spunti di riflessione.